Old Babbions: Wow, Villorba, che giornata ragazzi!….
Wow, che giornata ragazzi… (ragazzi si fa per dire….).
Sabato 3 maggio, gli Old Babbions hanno partecipato al torneo di Villorba in quel di Treviso.
L’accoglienza, l’ambiente, i volti, i sorrisi, il clima in generale faceva prevedere una giornata ricca di emozioni e di divertimento.
Il vero ed unico motivo, della presenza di tanti “vecchietti” era ed è dettato proprio dal desiderio di divertirsi; vincere, perdere o pareggiare non ha importanza, ma essere in campo per “GIOCARE” è l’unica cosa che conta.
Numericamente parlando eravamo pochi, ma sapevamo di poter contare sull’aiuto degli altri, quando si gioca il colore della maglia non conta. Eravamo pochi ma sembravamo tutti dei leoni,
un po’ spelacchiati e forse con qualche kilo di troppo ma pur sempre leoni.
Nella prima partita il mitico Sauro Severi cede la mediana per andare a fare il primo centro e segna la prima meta (o meglio il primo gol) perché letteralmente giocando in un campo da calcio non si accorge di essere oltre la linea di pallone morto e schiaccia dentro la porta. Tra le risate collettive la meta viene convalidata e gli Old Babbions del Vasari vanno in vantaggio. Le regole vengono un po’ modificate e in touche addirittura arrivano gli ascensori, o forse più che ascensori sembrano montacarichi. Ci divertiamo come matti e al termine dei 25 minuti regolamentari (non ricordavo che 25 minuti durassero così tanto) usciamo vincenti e sorridenti e non solo per le semiparesi collettive.
Poco più di 30 minuti di riposo ed entriamo ancora in campo, questa volta sembra più dura, subiamo gli avversari, più tonici ed organizzati di noi. Non a caso il “divin poeta” ci ha definito “botoli ringhiosi” e la reazione arriva sempre al momento giusto e il meritato pareggio ci soddisfa tutti.
Arriva la terza ed ultima partita, ormai le scorte di ossigeno sono limitate, le ossa cominciano a dolere e i segni della battaglia sono evidenti sulle gambe, sulle braccia e soprattutto sui volti dei combattenti (non ricordavo bruciassero tanto le escoriazioni e le tacchettate). Si scende in campo l’urlo iniziale è quasi sussurrato per risparmiare il più possibile. L’avversario sembra incontenibile, hanno tanti ricambi (logori anche quelli, ma loro li hanno), noi invece sempre gli stessi da inizio a fine, la lotta è quasi impari ma l’orgoglio aretino non demorde mai, la volontà, la determinazione, il desiderio è quello di 20 anni fa (sono 20 anni o forse o più?). Degna di nota è la meta del Mendi che prima si infortuna ad una caviglia, esce dal campo dolorante, rientra, sempre dolorante e poi vola a segnare grazie ad un intercetto (ma non si era infortunato ad una caviglia?).
Finisce ancora con una vittoria ed è l’apoteosi.
Negli spogliatoi il clima è di quelli da euforia, anche se sembra di essere in un pronto soccorso tra ghiaccio, cerotti, bende, Voltaren, Preparazione H e Viagra.
Scoliamo l’ennesima birra ci prepariamo per il terzo tempo ma non immaginiamo quello che sta per succedere.
I “mitici del Villorba” decidono per prima cosa di procedere con le premiazioni, ovviamente non esiste una classifica di primi, secondi e terzi, siamo tutti primi e tutti coscienti che l’importante era “GIOCARE”. Ci consegnano la targa ricordo del torneo, i gagliardetti delle altre società partecipanti fino ad arrivare alla premiazione del giocatore più anziano. Non nascondiamo l’emozione nel sentir chiamare l’incontenibile “Carlo Gori” ma al contrario, ci riempie d’orgoglio e ci bagna gli occhi. Carlo con i suoi 73 anni è stato in campo per 75 minuti, a corso (a volte trotterellato), ha giocato e si è divertito. E’ stato davvero emozionante sentirlo con voce rotta dalla commozione ringraziare tutti.
Carlo sei un grande e non finiremo mai di ringraziarti per averci fatto conoscere questo meraviglioso sport.
E’ un onore per noi averti avuto come allenatore prima e averti come amico ora.
Abbiamo finito di mangiare e di scherzare con i nostri nuovi amici, come noi giovani leoni un po’ spelacchiati e con qualche kilo ti troppo, ma con tanta vitalità nell’anima.
Tra noi Babbions e gli Orsetti del Vasari nessuna differenza, stesso spirito, stesso desiderio, stessa voglia di giocare.
Grandi gli Orsetti, grandi i ragazzi delle juniores, grandi i ragazzi delle seniores, grandi i vecchietti dei Babbions, grandi per fare grande una società come il Vasari ‘nulla è arduo per colui che vuole ‘.
I partecipanti alla “campagna di Villorba” nell’ordine di apparizione:
Carlo Gori
Sauro Severi (Capitano)
Marco Severi
Marco Masetti
Marcello Panarese
Mauro Mearini
Jacopo Salvagnoni
Stefano Bucci
Riccardo Mendicino
Paolo Casalini
Dirigente accompagnatore, allenatore, selezionatore, fotografo ufficiale nonché mascotte
Riccardo Casalini
A questo punto “alea jacta est”, non ci resta che allenarci,continuare a giocare e divertirci!!!!!….
Paolo Casalini