Reportage Six Nations Tour Londra 2009
Bye Bye London
I ragazzi aretini sono rientrati,nel pomeriggio di lunedì,dalla trasferta londinese del 6 Nazioni,stanchi e provati, ma comunque contenti ed entusiasti.
La trasferta,era stata organizzata con lo scopo di divertirsi e stare insieme,vi hanno partecipato una trentina di persone tra giocatori,dirigenti,semplici tifosi o semplici curiosi.
L’allegra comitiva,si è riversata per le strade della capitale britannica,comportandosi come dei normalissimi turisti tra musei e palazzi, senza disdegnare soste rigeneratrici nei pub della city, per assaggiare i vari piatti tipici della cucina inglese e degustare i numerosi tipi di birra che venivano presentate nei locali.
La sera poi la brigata dava sfoggio di tutta la sua simpatia, coinvolgendo ragazzi e ragazze del loco in balli e canti,sempre innaffiati da birra e birra,come è nella migliore cultura rugbistica.
Sabato,giorno della partita del 6 Nazioni Inghilterra – Italia,si sono ritrovati insieme a tanti altri italiani a tifare per la nostra nazionale,anche se gli animi si sono spenti presto,per
la non proprio brillante prestazione della squadra in campo. Ma questo poco importa,nulla poteva guastare la festa ai ragazzi aretini che hanno continuato la loro gita,festanti ed allegri come al solito.
C’è stata un’unica nota stonata,la tanta attesa partita amichevole,con un club della capitale britannica,in programma per venerdì sera, non si è potuta disputare a causa della neve caduta copiosa nei giorni precedenti. I ragazzi del Vasari aspettavano con ansia l’occasione di misurarsi con una realtà rugbistica diversa,di un paese con tradizioni e organizzazioni diverse dagli usuali club italiani,avrebbero voluto sfidare gli avversari sul campo a viso aperto,ma soprattutto volevano sfidare i ragazzi inglesi in un terzo tempo a suon di birra e canti,dove sicuramente avrebbero ben figurato.
Alla fine della campagna in terra straniera,possiamo tranquillamente asserire che questi ragazzi sono un vero gruppo di amici che sanno divertirsi e coinvolgere chi li circonda con la loro allegria.
Sanno essere squadra anche fuori dal campo,senza far pesare la differenza di categoria tra giocatori di serie C o B,tutti insieme per raggiungere lo scopo,che in questi giorni è stato divertirsi e divertirsi ancora,senza esagerare.
Chiudiamo con un’ultima,ma non scontata considerazione sulla bellezza di questo sport,di questo mondo che è il rugby; dell’allegra comitiva non facevano parte liberi professionisti,impiegati e operai e nemmeno
persone di 70 anni e ragazzi di 20,ma solo rugbisti o comunque appassionati……………bella prova ragazzi, alla prossima.
L’inviato dal Londra