Under 11 Valtramontina 2008 Quando il tempo non basta
Saluto tutti calorosamente abbracciandoli e baciandoli ma un po’ in fretta. Non perchè ho tanti chilometri per tornare a casa ma perchè sento che mi si stanno bagnando gli occhi. Le ultime due ore le ho vissute guardando nervosamente l’orologio. Avrei voluto che tutto si fermasse. I bambini che si tuffano nel torrente, che nuotano gioiosi; c’è perfino un gruppo di piccoli ingegneri che sta costruendo una diga. C’è una cascata che scende che sembra finta e tutto intorno un bosco di fiaba a far da contorno a queste vasche naturali di un azzurro fantastico. Noi siamo disposti in modo che tutto si svolga al meglio, con gli occhi vigili ma le facce belle rilassate. La maggior parte di questi ragazzi vive in città fatte di condomini grigi e di auto puzzolenti. Hanno gli occhi fuori dalle orbite e scopri in un attimo che quelli che normalmente sono i più "incappellati"diventano olimpionici di tuffi "a bomba". Siamo a un paio di chilometri dal campus e l’acqua è quasi calda e dopo la mattinata dedicata al rugby non ci può essere di meglio. Ieri invece abbiamo tirato con l’arco.
Purtroppo abbiamo capito che non si mangerà molto nei prossimi giorni se a caccia nei boschi sarà questa la mira… Per ovviare siamo stati al torrente vicino al campo per vedere se ci sono pesci da pescare; lì l’acqua è bella fresca ma per i piedi è un toccasana. Però non si cresce mai fino in fondo e allora io mi ci siedo dentro e chiamo Marcello: "gnanca bon gnanca omo". Certo che è un bel mix, io sono veneto è Marcello è del Salento ma non ha bisogno di traduzioni: trova un punto dove c’è più corrente e si stende completamente. Maledizione mi tocca rispondergli! Lui rilancia immergendosi anche con la testa.
Allora replico e mi accorgo che è fantastico sentire il torrente che ti scorre addosso aggrappati sui sassi del fondo. Ai bambini non è sfuggito quel che stiamo facendo. Alla richiesta di spiegazioni rispondiamo che è "LA PROVA MAORI". In pochi minuti freddo o caldo che sia, uno dopo l’altro si immergono e la sorpresa è che i più spavaldi in campo sono meno Maori degli altri ma alla fine diventa comunque difficile tirarli fuori dall’acqua.
I ragazzi sono divisi in camerate miste per fargli fare nuove amicizie. Per rompere il ghiaccio nonostante le raccomandazioni e le "minacce di punizioni" alcuni hanno fatto da subito un bel casino. La sveglia è alle 8. Alle sei sono in piedi e voglio andare a camminare con i piedi nudi sull’erba fresca. Esco zitto zitto perchè i miei dormono tutti.
Ho gli occhi un incollati e subito non capisco: vedo la camerata del Gigi che sta facendo giri di campo…Due dei nostri si distinguono perchè corrono in pigiama! Vado al torrente per lavarmi la faccia e scopro che il "FALCO" che abbiamo avvistato ieri è una "falca" e che su un palo della luce c’è il falchetto che prende lezioni di pesca.
Questo posto è fantastico e i bambini fanno un sacco di scoperte. In più ci sono i vari avvistamenti.
La notte scorsa c’era il "BALLUSSO DELLE ALPI" con i suoi occhi rossi che ci fissava dal margine del bosco. E’ una specie di riccio gigante, molto schivo ma ha sempre una gran fame. E poi ci sono i" VAMPIRI DELLA VALTRAMONTINA" che sono una specie di pipistrelli enormi che hanno il vizio di entrare dalle finestre lasciate aperte…E ci sono i "DIAVOLI TRAMONTINI" che infestano i boschi.. indovinate un po’ quali saranno i nomi scelti dai bambini per la quattro squadre.
Fischi e Fiaschi
Dopo aver imbrandato i ragazzini si svolge la riunione tra gli allenatori. In cucina! Ho modo di verificare la serietà e il livello delle persone che ho intorno e che compongono l’equipe tecnica. Alcuni possono vantare esperienze nazionali da tecnici e da giocatori di serie A. Non c’è nessuno che se la tira. Anzi, al massimo c’è qualcuno che tira il collo a una bottiglia! Ci viene consegnato perfino un fischietto a testa oltre a tutto il materiale didattico. Nel blocco degli appunti alla fine leggo:
Ore 23.57 inizio riunione
consegna materiali (fischietto, cartellina, blocco appunti, penna)
formazione squadre
Ore 00.28 fine riunione
SPECK E CABERNET!
E’ abbastanza logico che usciti dalla cucina a notte fonda di avvistamenti da raccontare l’indomani ai ragazzi ne facciamo parecchi!
Test Mach
I 60 bambini sono divisi in quattro squadre e il primo appuntamento in campo serve anche per far capire ai tecnici il livello dei giocatori. I nostri si comportano come sempre e riceviamo i complimenti da tutti. E’ bello vedere come le squadre si siano amalgamate subito e come tutti abbiano giocato al loro meglio. Penso che i bambini sono proprio come delle spugne. Assorbono quello che hanno intorno ed è per questo che noi abbiamo il dovere di offrire quanto di meglio possiamo in termini di gioco ma ancor più in termini di sentimenti umani.
Purtroppo i miei tre giorni in Valtramontina sono finiti. Penso a quando i ragazzini dovranno lasciare questo luogo da favola e quando la loro prima vacanza "da soli" volgerà al termine. Si scambieranno gli indirizzi con i nuovi amici che poi forse un giorno rincontreranno su un campo da rugby. Resterà per loro un ricordo indelebile. Forse sentiranno nelle loro orecchie un suono che fa così : ECCICCHECICCI’ ECCICCHECICCIA’.
Provare per credere
L’anno prossimo torneremo più numerosi e sarà come ritrovare una parte della "famiglia". Anche noi tecnici abbiamo conosciuto delle persone fantastiche alle quali va il nostro affetto e la nostra riconoscenza e anche un po’ di invidia per i giorni di permanenza lassù. All’Amatori Rugby San Donà e ai "Cagnati"un grazie di cuore.
Stefano Carraro