Under 11 del Vasari Arezzo al 1° posto al torneo del quarantennale di Perugia
Un grande regalo ai genitori e alla società da parte di quella "banda terribile" della Under 11 (ma forse è troppo autocelebrativo?!)
I ragazzi del 98-99 questa volta sono riusciti a raccogliere pienamente ciò che meritano per la coesione e l’amicizia che sempre dimostrano fra loro. Infatti, al di là del risultato finale, la cosa che più ha colpito tutti coloro che hanno assistito al torneo, è stato "il sostegno" di quanti, avendo dato comunque anche il loro contributo nel girone di qualificazione, non hanno trovato spazio nella semifinale e nella finale. Tuttavia erano tutti concentratissimi e pronti a entrare in campo, mentre facevano sentire il loro appoggio ai compagni sul campo.
I ragazzi avevano proprio intenzione di dare tutto quello che potevano e di farlo per Iacopo, che si era sfortunatamente ammalato il giorno prima ed era sicuramente arrabbiatissimo a tirar calci al letto invece di essere con gli altri a correre dietro all’ovale. Ma i ragazzini, non solo i nostri, non deludono mai per definizione.
Il girone di qualificazione purtroppo metteva il Vasari a confrontarsi con il Gispi Prato, altra squadra di ottima caratura e candidata al passaggio del turno. Purtroppo! Perchè il Prato per qualità di gioco e volontà avrebbe meritato la finale tanto quanto i ragazzi di Arezzo. Spesso è capitato di incontrare "troppo presto" un’altra "testa di serie" ed è sempre una sofferenza sia per chi perde, ma spesso anche per chi vince, nel vedere l’eliminazione prematura di una squadra amica con la quale si è passato un inverno a battersi punto a punto in tutte le sfide dei concentramenti regionali.
Nell’attesa dello scontro diretto affrontiamo le altre squadre del girone, dove l’imperativo è fare il maggior numero di mete possibili nell’eventualità di un pareggio con il Prato, come nell’ ultimo concentramento proprio la settimana prima del torneo.
Così arrivano nell’ordine le 10 mete a 0 al Sambuceto, le 9 a 0 al Perugia B. Nella partita clou del girone il Prato viene battuto 2 a 0 in una partita molto intensa e ben giocata da entrambe le squadre. Sembra fatta, ma il Vasari incappa in una auto-insidia che quasi quasi lo sbatte fuori dal torneo. Con il Magione, che non è un club ma una scuola e che segna 3 mete! La partita è strana in quanto la si gioca in 7 contro 7 e poi 6 contro 6, invece dei regolari 10 contro 10, per adeguare i numeri alle assenze del Magione. I ragazzi in campo perdono i meccanismi e le distanze a cui sono abituati, ma questo vale per tutti e non è una scusa. Con una fatica mostruosa e contro l’orologio riportiano a casa un 4 a 3 da cardiopalma.
Mamma che paura!
Primi nel girone e, come avevamo preventivato, incontriamo in semifinale il Mogliano Veneto, squadra di ottimo livello con cui avevamo una piccola rivincita da prenderci dal Torneo di San Donà dello scorso anno, dove un pareggio con loro ci precluse per differenza mete le porte della finale in cui parteciparono proprio le due squadre qualificate nel nostro girone eliminatorio.
Si gioca alle 13,30 e forse per il gran caldo o forse per la paura di entrambe le squadre di perdere è una partita molto contratta. Andiamo in vantaggio con una punizione battuta rapidamente e schiacciata in meta sorprendendo tutta la difesa veneta, ma poi una stupidaggine difensiva permette al Mogliano di coglierci nel sonno, purtroppo nel segnare la meta il giocatore del Mogliano si infortuna. 1 a 1 con il tempo che passa a causa dell’infortunio, mentre il giocatore del Mogliano lascia il campo: tutti gli facciamo i migliori auguri. Durante l’intervento dei sanitari l’arbitro comincia a chiedere di controllare le liste per l’eventuale passaggio della squadra più giovane e mi tremano un po’ le gambe perchè mi sembrerebbe ingiusto, anche se fra i nostri ci sono diversi ‘99, visto che abbiamo stavolta una migliore differenza mete e un maggior numero di mete segnate.
La partita riprende, ci sono ancora due minuti da giocare. Riusciamo ad aggirare la difesa con un’azione sull’ala di Mikromachine Panarese che, vede un buco nella difesa e ci si lancia. Prima di vedersi chiuso fa un calcetto perfetto a scavalcare la difesa montante, che rimbalza proprio prima dell’area di meta e sembra fermarsi in aria.
In questi attimo il tempo pare rallentare: il Mogliano sotto pressione del nostro attacco alla famelica ricerca della meta, porta la palla in area di meta ed annulla, regalandoci una preziosissima palla sui 5 metri.
Uno, due al terzo tentativo di sfondare Caterpillar Mancini Parri atterra in meta. E’ finale!
La Finale si gioca nel pomeriggio alle 16,30 e la paura più grande è quella di perdere nel frattempo la giusta concentrazione. Passiamo le ore sotto l’ombra refrigerante del parco stupendo all’interno del quale è posta in posizione invidiabile la struttura del rugby Perugia. L’avversario è il ”C’è L’Este” di Padova e, come tutte le squadre venete, si rivela un osso duro. La partita comincia con una grossa pressione da parte dei vasariani, che schiacciano in difesa gli estensi, che a loro volta placcano bene tutto. Dopo un paio di minuti a sbattere sul muro euganeo con azioni in più fasi, perdiamo palla e veniamo trafitti da una velocissima azione ad aggirare, che porta l’ala estense, dopo una corsa stupenda, a schiacciare nella nostra area di meta. Mi sembra di ripetere un incubo petrarchino – due volte sotto solo di una meta senza riuscire a recuperare anche giocando sempre nel campo altrui -, ma questa volta abbiamo il tempo per ribaltare il risultato perchè la finale dura 8 minuti per tempo. Spesso l’orologio è stato tiranno nei nostri confronti. L’Este vuole vincere, è ben disposto in campo e muove bene la palla e noi commettiamo il solito errore di volere sfondare al centro senza allargare la difesa. Perdiamo ancora palla in attacco e loro sono in soprannumero fuori, allargano e ne conto almeno due in più e penso che il 2 a 0 non lo recupereremo mai. C’è un frastuono enorme, il pubblico urla e incita i ragazzini e gli allenatori che si sgolano a perdifiato. Poi un attimo di silenzio e un nuovo boato. Andrea “lupin” Scartoni sul 2 contro 3 va all’intercetto e vola in meta con una falcata leggera e veloce. 1 a 1. Si riparte a 100 all’ora e con una nuova convinzione nei nostri mezzi, recuperiamo il calcio d’inizio e dentro dritto per dritto, percussione su percussione, Teodor, Unca Renzetti e Capitan Uncino Purgatori sembrano una cooperativa di traslochi. Attraversano tutto l’asse del campo scarrettando la difesa avversaria con maul o raccogliendo da terra e ripartendo bassi arrivano vicini alla meta dove vengono fermati. Palla fuori al Caterpillar che, nel dubbio, si ributta dentro: nuova maul che però viene ancora una volta arrestata a due metri dalla meta da un’eroica difesa Estense.
Teodor con la palla nel mezzo – le è cosi affezionato che non la lascerà mai! – ad un certo punto forse perchè non sa più dov’è nel mucchio o forse perchè si ricorda assieme agli altri di averlo imparato in allenamento, disassa la spinta. La maul cede su un fianco e lui ruota dritto in meta. 2 a 1.
Ma i ragazzi di Este non sono venuti a fare una scampagnata e anche loro vogliono il bel trofeo della prima classificata. Giocano proprio bene e fan girare la palla da una parte all’altra: ci fanno correre come i demoni. Perdiamo un pezzo di campo a sinistra e uno a destra, ormai sono in meta. Lorenzo Brocchi oggi un fenomeno in difesa arriva come un missile dopo che Matteo è riuscito a rallentare l’ala quel tanto che basta e lo abbatte a un metro dalla linea vicino la bandierina a destra. tuttavia noi siamo in apnea sotto l’assalto e l’Este è già schierato perfetto. Sventagliata veloce a sinistra ancora soprannumero a cinque metri dalla nostra meta. Riappare Andrea “Lupin” Scartoni. Scippa la palla con un’altro intercetto e si ricopre di gloria percorrendo tutto il campo tra gli applausi. 3 a 1. Tutti i ragazzi stanno offrendo uno spettacolo bellissimo al pubblico presente. Non faccio cambi combattuto tra il desiderio di far giocare a tutti la finale e il terrore di rompere l’incantesimo. L’Este non demorde e continua ad attaccare. Ora provano col piede a scavalcarci, ma trovano sempre “ribelle” Misket a riportare la palla in attacco, oggi eccezionale per le prese al volo durante tutto il torneo e di una concretezza nuova non più fatta di finte inutili, ma di ricerca del sostegno ravvicinato. Gli abbiamo raccomandato di restare in piedi al contatto e di mettere la palla a disposizione dei compagni. Succede che con Misket in retromarcia con gli avversari avvinghiati e i nostri facoceri a spingere otteniamo dei carretti di 15-20 metri. Palla fuori a Luigi, apre veloce arriva “Cat” Michele, che ne abbatte un paio e arriva in meta con un’altro avversario attaccato alla gamba. 4 a 1. Dopo due intercetti abbiamo minato alla fonte il gioco e le sicurezze dell’Este, che continua ad affidarsi al calcio a scavalcare e in un caso la palla, ci viene proprio calciata là dove l’estremo, non c’è perchè è stato assorbito. Luigi micromachine in copertura arriva quasi in contemporanea all’attaccante e si tuffa insieme, ma non basta per salvare la meta. 4 a 2. Ritorniamo a giocare nel loro campo. Ancora un paio di percussioni devastanti. Siamo ancora vicini alla linea di meta, ma L’Este eroicamente si difende e annulla un paio di volte impedendo al portatore sorretto dai compagni di schiacciare. Nuova ripartenza dai 5 metri con il Caterpillar lanciato dal Fagiolino. E chi lo ferma quando parte con la rincorsa
? 5 a 2. Arriva il fischio finale con tutti che saltano e gridano. Ho la sensazione di aver assistito alla partita più bella come under 11 da quando seguo i ragazzi.
Veramente eroici i ragazzi di Este, che hanno dato con la loro prestazione un bel esempio di rugby tecnico e allo stesso tempo corretto.
IN UNA GIORNATA TOTALMENTE AUTOCELEBRATIVA passano anche le frecce tricolori e riceviamo i graditissimi complimenti, che ai ragazzi fanno quasi piangere dalla felicità, di un signore di nome ZIZAN BROOKE (mitico campione del mondo ed ex capitano degli All Blacks).
Complimenti al Perugia per un’organizzazione perfetta e veramente all’altezza dell’anniversario.
E’ arrivata una stupenda vittoria, che ci ripaga ampiamente di tanti sacrifici e di tanto tempo trascorso sul campo con ogni condizione meteo. Voglio ringraziare in modo particolare i genitori di questo fantastico gruppo di ragazzi per l’appoggio costante, gli incitamenti, le birrette, le sigarette scroccate, i secchi dell’acqua, le porchette e i gazebo che trasformano queste giornate in un qualche cosa di speciale.
La mia parte di trofeo la dedico a mia Moglie con un figlio in arrivo.
Stefano Carraro
La formazione vittoriosa:
Maddalena "Madda" Bisaccioni, Madalina Iuliana "Maddi"Comorasu, Florinel Ionut "ialuz" Calugaru, Giacomo Denna, Matteo "frau" Piergentili, Misket “ribelle” Hasani, Andrea "lupin" Scartoni, Lorenzo "leone" Brocchi, Michele"caterpillar" Mancini Parri, Luigi "miKro" Panarese, Giulio "fagio"Giannoni, Riccardo"moro" Mori, Lorenzo Sgrevi, Lapo "apo" Maranini, Teodor "lapallaunladò" Cajocaru. Luca "unca" Renzetti, Federico "capitan uncino" Purgatori. Allenatore Stefano Carraro