U14: Una domenica fangosa
Su un campo dove era difficile stare in piedi i nostri ragazzi hanno disputato una partita piena d’orgoglio e di volontà a cui è mancata solo la freddezza nella lettura di alcune situazioni di gioco, che ci avrebbe permesso di portare a casa un risultato meritato contro una squadra di tutti 1999, fisicamente più dotata ed adatta al campo pesante.
La prima partita dopo la pausa natalizia è sempre difficile da interpretare ed, infatti, si parte lenti e con poca voglia di togliere tempo e spazio alle giocate dei pratesi che, invece, stimolati dalla voglia di rivincita della partita di andata, sono svelti ad approfittare dell’iniziale sonnolenza aretina. Tant’è che si va subito sotto di due mete, la prima su una mancata salita difensiva dopo un calcio e la seconda con un coast to coast dai 5 pratesi su una palla persa in attacco.
Da qui si parte e dopo questo, fino a pochi minuti dal termine gioca solo il Vasari. Prima la meta del 7 a 12 e poi un secondo tempo in cui i pratesi non vedono la metà campo ed in cui si producono in una eccezionale performance difensiva, aiutati a dire il vero, dalle nostre scelte di gioco in cui la generosità va a discapito della lucidità, tanto da produrre troppe giocate cui manca un adeguato sostegno, che si spengono a pochi centimetri dalla linea di meta, o che non valutano la presenza di soprannumero al largo. Ma a dire il vero le giocate con la palla in mano erano sfavorite dal pallone sgusciante e dal fango, che rallentava i movimenti delle nostre frecce, favorendo la difesa pratese. Finisce con la beffa finale di una meta in chiusura nell’unica presenza avversaria nella nostra metà campo nel secondo tempo, anch’essa nata su una palla persa nei 5 metri pratesi, che frutta un break di 70 metri e successivamente una nostra touche sbagliata.
Una sconfitta che non fa male per diversi motivi: sarà utile a concentrarsi sul lavoro negli allenamenti, sarà uno stimolo a capire e leggere le situazioni di gioco alla ricerca della scelta migliore, viene contro una squadra più “vecchia” di noi e di buon livello che abbiamo costretto per tanto tempo sulla propria linea di meta. Infine una buona esperienza, soprattutto per i nostri 2000, tutti convocati e in campo, che non si sono mai tirati indietro in una partita dura e tirata.